Le tigelle o “crescentine” sono una prelibatezza tipica dell'appennino Emiliano e si presentano come piccoli panini rotondi e morbidi. Prendono il nome dai dischi di pietra usati un tempo per dar loro la caratteristica forma rotonda e schiacciata, che le rende simili a piccoli dischetti di pane, e possono essere farcite in tantissimi modi diversi, offrendo una vasta gamma di sapori da scoprire.
Farcire le tigelle è un momento di pura creatività e piacere gustativo. Le possibilità di farcitura sono varie e possono soddisfare ogni preferenza: le combinazioni più tradizionali prevedono l’utilizzo di affettati come prosciutto crudo, salame, pancetta o mortadella, insieme a formaggi come pecorino, stracchino o parmigiano reggiano, ma le tigelle si prestano bene anche a verdure e salse.
Di seguito ti proponiamo alcune idee semplici e gustose per farcire le tigelle e proporle ai tuoi ospiti come antipasto, in occasione di merende o aperitivi, oppure per gustarle ogni volta che vuoi come sfizioso spuntino.
Ingredienti:
Preparazione:
Scaldare le tigelle nel tostapane (o su una padella antiaderente su fuoco medio) fino a quando risulteranno leggermente dorate. Mentre le tigelle si scaldano, preparare e disporre sul tavolo di lavoro gli ingredienti per la farcitura: affettati, formaggi, verdura e condimenti a piacere. Tagliare il pecorino e le verdure a fette sottili.
Una volta calde, tagliare le tigelle a metà orizzontalmente, come se fossero dei panini e farcire con gli ingredienti preparati. Per la versione con i salumi, inserire gli affettati, il pecorino e insalata o rucola a piacere. Procedere quindi con le altre varianti inserendo all’interno pomodori, pecorino e pesto alla genovese, oppure stracchino, bresaola e radicchio. Chiudere le tigelle e servirle calde.
Le tigelle farcite sono perfette da gustare come antipasto, snack o piatto principale leggero. Sono ideali da condividere con gli amici o in famiglia in occasione di pranzi, cene e aperitivi, o per rendere più gustosi i picnic all’aperto. Oltre alle farciture salate, si prestano anche a deliziose combinazioni dolci. Con una farcitura di crema di nocciole o marmellata diventano un dolce irresistibile, perfetto per una colazione golosa o per una merenda speciale.
Le tigelle emiliane sono un piatto dalle origini antiche, che affonda le sue radici nella tradizione contadina dell'Emilia-Romagna. Questi piccoli panini rotondi, noti come "crescentine" in Emilia, sono da sempre parte integrante della cucina di questa regione italiana.
La storia delle tigelle risale a tempi lontani, quando le popolazioni contadine dell'Emilia-Romagna utilizzavano farine locali e semplici ingredienti per creare un pane rapido da cuocere con particolari dischi in terracotta, resistenti alle alte temperature, che venivano utilizzati per coprirle in fase di cottura (in latino “tegere” significa infatti “ricoprire in contenitori di terracotta”, proprio come si cuocevano in antichità questi dischi di pane). Questo metodo di cottura permetteva di ottenere dei panini leggermente croccanti, perfetti per accompagnare i pasti rustici.
I dischi in terracotta usati in origine per la cottura delle tigelle presentavano un fregio inciso artigianalmente sulla pietra, che lasciava sull’impasto un tipico disegno a forma di stella-fiore a sei punte (detta anche Rosa Comacina), simbolo di fecondità e per questo inciso sul pane. Altri motivi ornamentali ricorrenti nelle tigelle erano il gallo, i disegni con elementi vegetali, le iniziali delle famiglie, le greche e le cordonature lungo il bordo.
Nel corso del tempo, le tigelle sono diventate un piatto tradizionale amato e apprezzato. Inizialmente erano considerate un alimento povero, consumato principalmente nelle famiglie contadine, ma oggi sono una vera e propria eccellenza gastronomica e un simbolo della tradizione culinaria emiliana, spesso abbinate ad altri prodotti tipici della regione, come i salumi, i formaggi e i vini locali.
Ogni zona dell'Emilia ha le sue varianti delle tigelle, che possono differenziarsi per l'uso di diverse farine, lieviti e metodi di cottura. La loro versatilità e la possibilità di farcirle in tanti modi diversi le rendono un piatto adatto a ogni occasione e apprezzato non solo nella sua regione d'origine, ma anche in tutto il territorio italiano.
Le tigelle emiliane Maletti sono preparate seguendo la ricetta tradizionale, senza l’aggiunta di latte, strutto o conservanti (e senza l’utilizzo di alcool etilico), che le rende particolarmente morbide e leggere. L’impasto è composto soltanto da farina, bicarbonato, lievito, sale e acqua. Sono inoltre decorate come da tradizione, con la tipica rosa a sei punte.
In origine le tigelle venivano farcite con la “cunza” (un trito di lardo di maiale, rosmarino e aglio direttamente nell’impasto), che è una delle varianti tipiche tuttora in uso.
Per gustare le tigelle al meglio è fondamentale scaldarle correttamente. Esistono diversi metodi per farlo: uno dei più comuni prevede l'utilizzo di uno stampo per tigelle, tipico dell'Emilia-Romagna, che viene preriscaldato sulla fiamma, quindi le tigelle vengono disposte sulla superficie calda e cuociono fino a quando non assumono un colore dorato e una leggera crosticina. In alternativa, è possibile utilizzare una padella antiaderente. Le tigelle Maletti possono essere scaldate in forno, tostapane o padella per 4/5 minuti e farcite a piacere.
Le tigelle emiliane sono molto più di semplici panini farciti. Sono un legame con le radici e le tradizioni dell'Emilia-Romagna, un piatto che racchiude storia, convivialità e passione culinaria. Assaporare le tigelle significa immergersi nella cultura gastronomica di questa affascinante regione italiana e lasciarsi conquistare dai suoi sapori autentici.
In Emilia-Romagna sono diffusi gli eventi enogastronomici dedicati alle tigelle. Durante queste manifestazioni, i produttori locali mostrano le loro tecniche di preparazione e offrono degustazioni per far conoscere e promuovere questa specialità culinaria.
Numerosi sono anche gli eventi e i percorsi espositivi dedicati a questa specialità: a Samone, in provincia di Modena, c’è il museo della tigella, in cui sono esposti i dischi di terracotta refrattaria, variamente decorati, usati nell’antichità e che tuttora sono prodotti in questa zona per la cottura delle tipiche “crescentine”. I dischi si presentano come piastre in terracotta rotonde, di diametro compreso tra i 10 e i 13 centimetri e con spessore di circa 1 centimetro.
Il percorso espositivo mostra anche le diverse fasi di lavorazione necessarie per la produzione delle crescentine e vari strumenti della vita contadina necessari per la trebbiatura, la raccolta delle castagne, la molitura e anche per la preparazione delle tigelle. Nel museo è possibile ammirare anche frammenti di tigelle risalenti all’epoca medievale, che testimoniano l’uso antichissimo di questo strumento di cottura.